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      Bentornato su Tennis Discutiamo!
 
 
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  Le scuse più "gettonate" per chi perde il match  
     
 
Pazienza e umiltà sono componenti fondamentali per diventare un buon giocatore di tennis, ed eventualmente un campione. L’umiltà sembra essere direttamente proporzionale al livello di gioco: più un giocatore è bravo, maggiore sarà il suo grado di umiltà.
Con più si scende di livello, maggiormente il tennista non riconosce la sua sconfitta. È una forma di autodifesa per il proprio orgoglio data dalla mancanza di umiltà.
A livello di gioco amatoriale o agonistico a bassi livelli, il giocatore che perde il match difficilmente potrà riconoscere la causa della sconfitta nella maggior bravura dell’avversario.
Così, in giro per i campi dei circoli, si sente molto raramente la frase: “Ho perso perché l’avversario era più bravo di me”.
Lavorando tutto il giorno in un circolo di tennis (come i maestri e gli allenatori) si possono raccogliere facilmente i commenti del “dopo-partita” dei soci o dei giocatori iscritti ai tornei.
 
     
   
     
 
Ecco una classifica molto particolare, ovvero le scuse più frequenti che adducono i giocatori dopo una sconfitta.
1) Ho mangiato troppo a pranzo
2) Oggi non ho mangiato abbastanza
3) L’avversario era classificato
4) L’avversario era così scarso che mi ha mandato fuori palla
5) Come si fa a giocare su un campo così rovinato?
6) L’avversario è un pallettaro, questo non è giocare a tennis
7) Il giudice arbitro mi ha posizionato male nel tabellone
8) L'avversario ha preso cento righe e mille nastri
9) Ho rotto le corde della racchetta preferita
10) Le palle erano troppo pesanti
11) La rete era troppo alta
12) Queste corde non tirano
13) Da quando ho avuto quell’infortunio non riesco più a giocare bene
14) Oggi non c’ero proprio con la testa
15) Mi sono accorto solo all’ultimo game che l’avversario era mancino
 
     
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